L’Inter nella leggenda – La notte di Madrid: quando il principe divenne re

credit immagine: oscar federico bodini.

L’Inter nella leggenda – La notte del Principe

22 maggio del 2010. La truppa nerazzurra di Milano entrava nella storia. Guidati da un José Mourinho in versione special one, Zanetti e compagni avean già vinto Campionato, Coppa Italia e grazie ad una semifinale stoica in 10 contro 11 contro il Barca di Messi ed Ibra, si accingevano ad entrare nella storia del calcio. Gli interisti eran pronti -da una vita-, solo a Milano 100000 persone attendevano l’evento con la stessa emozione di un padre in sala d’aspetto, in attesa della nascita del figlio. Nunzio non andò a lavorare quel giorno. Troppo nervosismo. Messo il moet & chandon in frigo -comprato e mai aperto in attesa di un grande evento-, aspetta gli amici di sempre. Fabio e Bomba dopo il lavoro si fiondano a casa dell’amico. Con il groppo in gola e 55′ pollici full hd, si preparano per l’appuntamento con la storia. Comincia la partita. Il Bayern Monaco parte bene, Robben e compagni provano ad impensierire Julio Cesar, ma il portiere nerazzurro risulta essere insuperabile. Al 35′ l’apoteosi. Il principe Milito diventa re nella notte di Madrid. Servito dal folletto olandese Sneijder, fornisce la prima slow motion calcistica della storia: prende palla, finta da cineteca e goal! Milano nerazzurra impazzisce, Moratti sfodera il suo sorriso migliore e si continua….
Nel secondo tempo i due tecnici giocano una vera e propria partita a scacchi: Van Gaal prova la carta Klose, Mourinho risponde con Stankovic. Nunzio e Fabio soffrono. Nel Momento di maggiore sofferenza ecco riapparire Diego Milito. El principe decide di chiudere i giochi: prende palla, supera Van Buyten, lo sbeffeggia come speedy gonzales fa con gatto silvestro, una finta a rientrare, palla nell’angolino ed il portiere è battuto. Si esulta, si gioisce e si piange. Partita chiusa, c’è solo il tempo della standing ovation per un Milito in formato pallone d’oro -che non arriverà- e la passerella di Matrix alias Marco Materazzi.
Triplice fischio, il Bernabeu è nerazzurro. I giocatori piangono, Moratti rivive i fasti dell’Inter del padre Angelo, i tifosi in piazza a Milano esplodono. I tre amici si abbracciano, Nunzio si alza e stappa il moet & chandon; ha un sapore frizzante, deciso, che sa di gioia… che sa di amicizia…che sa di vittoria.

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