credit immagine: WBUR Boston's NPR News Station.

Miracle on ice – L’invincibile URSS

E’ l’URSS, l’invincibile URSS. Una Unione Sovietica formata da giocatori professionisti, nati a pane ed hockey sul ghiaccio. Nel girone eliminatorio aveva spazzato via le contendenti rifilando rispettivamente  ben 16, 17 e 8 gol a Giappone, Paesi Bassi e Polonia.

Eppure, quel 22 Febbraio del 1980, dalle parti di Lake Placid c’è chi crede nei miracoli. Erano i “piccoli” Stati Uniti d’America, che in quell’edizione Invernale dei Giochi Olimpici si presentano con una squadra composta in toto da dilettanti e universitari. Una squadra giovane, scapestrata, che può far affidamento solo ed esclusivamente su un tifo di casa che, in tempi di piena Guerra Fredda, sente l’identità nazionale come mai prima di allora.

“A meno che il ghiaccio non si sciolga, o a meno che la squadra americana non compia un miracolo, ci si attende che i russi vincano la medaglia d’oro per la sesta volta negli ultimi sette tornei.”

Così scrive il New York Times alla vigilia dell’incontro fra le due nazionali.

Beh, a quanto pare il ghiaccio rimarrà solido. Dopo un match fatto di rimonte e ribaltamenti di fronte infatti, Davide sconfiggerà Golia 4 a 3: per miracolo biblico -e olimpico- senza eguali. Un miracolo sportivo che verrà rappresentato anche su pellicola, con i film Miracle on ice nel 1981 e Miracle nel 2004 con un grande Kurt Russell.

 

Miracle on Ice – il miracolo dei piccoli Stati Uniti

I “piccoli” Stati Uniti, squadra composta da giocatori dilettanti e universitari, vincono la tanto insperata, quanto sognata, medaglia d’oro Olimpica. Il tutto grazie a 3 vittorie ed un pareggio nel girone delle medaglie, portando fino in fondo un’impresa che, ancor oggi oltre Oceano viene ricordata col nome di Miracle on Ice frase celeberrima pronunciata dal telecronista della ABC Al Micheals negli ultimi 5 secondi della sfida contro l’URSS: “DO YOU BELIEVE IN MIRACLES? YES!!”