credit immagine: Jeramey Jannene from Milwaukee, WI, United States of America – Toni Kukoc.
Toni Kukoc e la palla a spicchi. Il Basket balcanico è stato ed è tutt’ora un punto di forza di questo sport a livello mondiale. La Jugoslavia, prima dell’apice della drammatica guerra che negli ultimi anni del 900 segnò la divisione della Bosnia, Serbia, Croazia, Slovenia, Macedonia e Montenegro, era una delle nazionali più forti al mondo. Dai Balcani sono nati alcuni dei personaggi che hanno influito sulla storia della pallacanestro: dai grandi giocatori del calibro di Petrovic, Divac, Rada alle leggende in panchina come coach Ranko Žeravika, Tanjeviç e Obradovic.
La guerra, purtroppo, ha segnato tanto per il movimento balcanico, sia a livello sociale/economico che dal punto di vista sportivo. I nomi degli anni 90 sopraelencati sono i più rappresentativi, esiste però un giocatore che probabilmente ha incarnato il carattere determinato di diversi popoli ed ispirato una generazione intera: Toni Kukoc.
Toni Kukoc: tra guerra ed il sogno americano
La guerra è stata una pagina drammatica, parte integrante della vita di Toni Kukoc ed in particolare della sua evoluzione sportiva. Nel 1993 il 25enne Kukoc, nonostante i suoi pensieri fossero tormentati dal problema della guerra, fu convinto da Jerry Krause a migrare in America. Dopo gli anni di dominio del croato in Europa dove vinse praticamente tutto, eccolo sbarcare ai Chicago Bulls. Il suo QI cestistico è stato di primo livello, una delle stelle europee più luminose ad essere mai migrata in USA. Gli statunitensi però sostenevano che gli europei non fossero pronti per il basket americano. Petrovic e Divac a parte erano tutti di medio-basso livello per loro. Questo è stato il preconcetto che Kukoc dovette affrontare appena arrivato in lega. Il tutto condito da un inizio difficile dato da un rapporto non ottimale con i compagni e dalla pressione portata da Jordan e Pippen. L’ispirazione che ha dato Kukoc per una generazione balcanica, in particolare per quella croata, è avvenuta proprio durante la sua prima stagione NBA. Ha lottato. Partita dopo partita, per un posto in squadra, arrivando ad essere la terza scelta offensiva assoluta dei Bulls dopo un solo anno nel basket americano. Grazie alla sua qualità e forza di volontà si è rivelato un giocatore determinante per il three-peat dei Chicago Bulls.
The White Magic
The White Magic è considerato il punto di riferimento non solo per le generazioni balcaniche che attualmente militano l’NBA, ma per tutti i giocatori europei. Prima di Kukoc esisteva una nicchia chiusissima di giocatori extra americani che potesse avere voce in capitolo. Con Kukoc si è arrivati ad ammirare come un croato venuto da lontano potesse raggiungere la stima di Michael Jordan. Di come potesse gestire dei palloni pesanti in mano in gara 7 delle finali NBA. Toni Kukoc ha regalato la riconoscenza americana nelle capacità dei giocatori europei. Evidenziando come franchigie NBA potessero affrontare con serenità la crescita di giocatori venuti dal vecchio continente, valorizzandoli al massimo come Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokic.