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Da Nino Farina a Max Verstappen. Tra i due scorre tutta la storia della Formula Uno.
Domenica pomeriggio, il Barhain International Circuit aprirà i battenti per il 74° Campionato Mondiale di Formula Uno, la competizione regina degli sport a motore. Tanto è passato da quando, nel 1950, la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) decise di calendarizzare sotto un’unica ufficiale competizione, quelle che prima dall’ora erano considerate come corse indipendenti.
Nino Farina: il primo vincitore
Il primo vincitore e Campione del Mondo iridato fu l’italiano Emilio Giuseppe “Nino” Farina su Alfa Romeo. Farina si impose sul compagno di squadra Juan Manuel Fangio e sul ferrarista Alberto Ascari.
Nativo di Torino, classe 1906 e familiare stretto di quel Battista Pinin Farina pioniere designer automobilistico, Nino ha i motori e la passione per la velocità nel DNA. Sin da giovane si caratterizza per uno stile di guida passionario, il quale lo porta a correre molti rischi e subire gravi incidenti che ne condizioneranno poi la sua stessa carriera. Allo stesso modo lo spinge a ottenere grandi risultati e forgiare un carattere forte e vincente.
Molto legato alla mitica marca Alfa Romeo, per la quale lavorò anche dopo il suo ritiro dalle corse, ebbe un breve passaggio anche nella Scuderia Ferrari. Il Patron Enzo lo stimava per il suo temperamento sanguigno. Carattere che sovente lo portava ad avere problemi con gli avversari che lo consideravano irriverente e poco rispettoso nei loro confronti, soprattutto a causa di un atteggiamento altamente vanitoso ed egocentrico.
Un solo, storico, unico successo
Nonostante una buonissima carriera condita da 5 vittorie e 20 podi su 33 GP disputati, non seppe mai bissare il successo iridato. E casualità del destino, morì tragicamente in un incidente d’auto mentre si recava ad assistere il GP di Francia da spettatore nel 1966.
Di grandi campioni dopo di lui ne sono poi passati tanti in F1. Partendo dagli stessi Fangio ed Ascari, da Brabham e Stewart, da Lauda e Piquet, Prost, gli indimenticabili Gilles Villeneuve e Ayrton Senna, o più recentemente, Michael Schumacher e Sebastian Vettel.
GP del Bahrain, i figli di Farina
Anche il rooster attuale presenta piloti di massimo livello. Primo tra tutti quel Lewis Hamilton, attuale recordman di titoli mondiali in compagnia del leggendario kaiser tedesco, con ben 7 Campionati vinti nel proprio Palmares.
Oltre al britannico, prenderanno parte a questa edizioni drivers del calibro di Fernando Alonso, dei ferraristi Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr, che al volante della SF23 manterranno viva la speranza di riportare a Maranello un titolo iridato che manca ormai dal lontano 2007. Obiettivo comune. Sottrarre la corona al fiammante bicampione del mondo Max Verstappen. È innegabile come la figura del pilota, cosi come la stessa Formula 1 nel suo complesso, è profondamente cambiata nel corso degli anni. Il progresso, la tecnologia, la sicurezza, i motori, l’età media dei partecipanti. Tutto nuovo, tutto evolve. Ma la passione per la velocità e per le quattro ruote che trasmetteva Nino continua a tramandarsi geneticamente a tutte le nuove generazioni che possono rispecchiarsi in Emilio Giuseppe Farina detto Nino. Il papà di tutti i Campioni del Mondo. In fondo, non è il sogno di ogni pilota che entra nell’abitacolo di questi bolidi, quello di veder sventolare sotto i propri occhi una bandiera a scacchi?
Direttamente dal Barhain, il Campionato Mondiale di Formula 1. Che vinca il migliore, o per lo meno, il più veloce.