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Terry Butcher – Il macellaio d’Inghilterra
La storia di Terry Butcher è la storia di un calcio che non c’è più. Un calcio stoico, dove in alcune partite scendevano in campo 22 guerrieri sfidarsi come se da quella gara, dipendesse il futuro del mondo. Nessun contratto o scarpette senza sponsor; tatuaggi o piccoli dolorini muscolari potevano fermare quei ragazzi che, nella loro testa, avean una e una sola cosa: la vittoria. L’immagine di inizio pezzo mostra un felice allenatore 60enne che gioisce come tanti coach fanno. Ma a breve scoprirete che quel mite allenatore, in verità, fu l’icona del calcio inglese degli anni 90. Gladiatore senza paura dei leoni indomabili.
Terry Butcher – La qualificazione al Mondiale da ottenere a tutti i costi
Fine anni 90. Il mondiale italiano, quello delle notti magiche, era alle porte. Ultime partite di qualificazione da giocare per molte nazionali. Si gioca una partita decisiva per accedere al Mondiale tra Svezia e Inghilterra. Terry Butcher (mai un cognome fu così azzeccato), difensore roccioso di scuola scozzese, dopo pochi minuti in uno scontro di gioco riporta un taglio profondo sulla fronte. Era un calcio differente, le regole sulla sicurezza non erano così meticolose come oggi, il gioco non veniva certamente fermato per del sangue sulla maglietta e l’ unico a decidere se restare in campo o meno era il giocatore. Butcher non ci pensa due volte, punti di sutura, fasciatura in testa e subito in campo.
C’era un mondiale da conquistare!
Butcher è un muro, ogni colpo di testa apre la ferita sempre di più.
La partita finisce. l’Inghilterra si qualifica al mondiale che la vedrà protagonista fino alle ultime battute. Terry in piena trance agonistica esce dal campo esultando a pugni chiusi e con lo sguardo spiritato.
Una foto che resterà indelebile per molti anni, un condottiero dallo sguardo indiavolato, un guerriero di sua maestà senza macchia e senza paura.
Be’ senza macchia non proprio…